Unleashed Dogs recensione (www.shapelesszine.com) dicembre 2009 |
BLACK
ROSES Unleashed Dogs Etichetta: New LM Records Anno: 2009 Durata: 49 min Genere: hard rock/heavy metal/US rock I Black Roses si sono formati nel 1989 da un'idea del cantante Max Gazzoni, e si sono sciolti nel 1991. In ricordo di quella stagione, è rimasto soltanto un demo. Inaspettatamente, il gruppo è ritornato attivo nel 2005, e nel 2006 ha pubblicato l'album "The Return Of The Black Rose". "Unleashed Dogs" è il secondo full-length del gruppo bolognese, e segue di due anni "Live Before The Moonstone", CD dal vivo registrato durante una data in compagnia di Moonstone Project e Glenn Hughes. "Unleashed Dogs" è stato inciso al MB Studio sotto la supervisione di Alessandro Del Vecchio. La formazione che ha partecipato alla registrazione consiste in Max Gazzoni alla voce, Andrea Lenzi alla chitarra, Roberto Venturi al basso e Francesco Paonessa alla batteria ed alle percussioni. La copertina dell'album è molto bella, dai colori scuri e caldi, e mostra in primo piano proprio una rosa nera. Il libretto si apre a fisarmonica, presenta otto facciate e contiene sia i testi che i ringraziamenti, che le informazioni relative alla realizzazione del CD. I testi si leggono con facilità, mentre i caratteri relativi alle informazioni varie sono un po' sgranati, ed avrebbero potuto godere di una definizione migliore. Si parte subito con la traccia che dà il titolo all'album. Su una ritmica moderata, la bella voce di Max traccia delle linee melodiche tanto efficaci quanto semplici. La chitarra realizza riff ben definiti, e ci regala emozioni particolari in occasione dell'ottimo ritornello. Per il resto, "Unleashed Dogs" è una composizione facile e diretta, con una strofa ed un ritornello facilmente assimilabili. Si segnala il contributo di Alessandro Del Vecchio alla tastiera, che arricchisce un arrangiamento basilare e privo di fronzoli. "Bad News" è più irruente ed arrabbiata della title-track. L'oscurità presente in "Unleashed Dogs" ha lasciato posto all'attitudine più genuinamente rock del gruppo, dando vita ad una prova emozionante, dal forte sapore americano. L'esecuzione sicura dei Black Roses convince pienamente, e risultano particolarmente felici i coretti in occasione del ritornello. Una lieve malinconia vela "Billy", traccia di buona fattura e dagli schietti connotati heavy metal. Anche qui, comunque, il gruppo sembra guardare oltreoceano, riuscendo ciò nonostante a metterci del suo. Molto garbato e preciso l'arrangiamento, asservito come di consueto all'immediatezza melodica delle linee vocali. Buona prova. "Everything Passes" è una traccia severa e virile, che convince fin dal primo ascolto. Molto bella la strofa, capace di creare una buona tensione, che trova sfogo in un ritornello poco meno che perfetto. Ottima anche la scelta dei suoni, con tanto di percussioni. Soddisfacente il lavoro del chitarrista, sia in sede di accompagnamento che durante l'assolo. Uno degli highlights del CD. "Nothing More" ha un aspetto più commerciale rispetto alla canzone precedente. Merito dell'utilizzo ruffiano della tastiera, e di alcune soluzioni melodiche degne di nota. Il ritornello è piuttosto piacevole, grazie anche alle armonie vocali. Il ritmo è abbastanza spedito e coinvolgente, e la chitarra è vigorosa come al solito. Sono molti gli echi degli anni '80. "Never Fall" è una ballata davvero intensa, che mette in evidenza il potenziale espressivo di Max. La sua voce riesce veramente a comunicare emozioni all'ascoltatore, e l'arrangiamento bellissimo e perfetto, con tanto di archi, enfatizza la sua prestazione. "Never Fall" è un altro episodio notevole di "Unleashed Dogs". "From Livin' In Tears" conferma, nel bene e nel male, l'identità artistica dei Black Roses. La composizione è equilibrata nelle sue parti, vigorosa nell'esecuzione e, come di consueto, di facile presa. Elementi tradizionalmente metal vengono mescolati con sapienza ad idee più propriamente rock. E' evidente come la band abbia le idee ben chiare sulla musica che vuole proporre, infatti "Unleashed Dogs" è un disco sempre coerente con sè stesso, e coeso come songwriting. Si passa quindi a "The Dancer And The Monster", composizione spiccatamente metal. Anche qui, le scelte compositive del gruppo sono un po' nostalgiche, ma l'episodio si rivela piuttosto positivo. Assieme a "Everything Passes" e "Never Fall", "The Dancer And The Monster" è uno dei brani nei quali i Black Roses riescono ad esprimersi al meglio. Ottimo assolo di chitarra. "Streets Of Love" è un'altra grande prova dei Black Roses, che si dimostrano molto abili con le ritmiche lente, e con le melodie evocative. Sinceramente piacevole, con un Max ad altissimo livello. Da ascoltare a riascoltare. "So Far Away" è il brano conclusivo del CD, e gode della presenza del chitarrista Alberto Bergonzoni (Gli Atroci, Chroma). E' una ballata introspettiva, tutta giocata sul bel timbro vocale del cantante. Il CD si chiude, lasciando nell'ascoltatore un sentimento di malinconia e nostalgia. Ogni tanto, qualche gruppo vuole ricordarci che certi modi di "sentire" la musica, nonostante il passare del tempo, non sono andati perduti. I Black Roses ci propongono del sano rock/metal di stampo americano, impreziosito dall'evidente estetica ottantiana. Ovviamente, Max Gazzoni e soci presentano al pubblico la musica che desiderano suonare, e lo fanno con grande passione. Ritengo quindi sia inutile rinfacciare ai Black Roses di essere derivativi, in quanto non penso che a loro interessi essere originali più di tanto. Piuttosto, non sarebbe stato male sottolineare il loro talento con una produzione più potente e moderna. In fondo, anche i gruppi di ragazzini riescono, al giorno d'oggi, ad avere una superproduzione. Visto che i Black Roses sanno già il fatto loro, con una produzione spettacolare tutto il loro talento ne avrebbe tratto giovamento. "Unleashed Dogs", in conclusione, è un disco ben fatto, realizzato da un gruppo onesto anche se non eccezionale. Da sostenere, comunque, per la costanza e la passione che contraddistingue, da sempre, l'operato di Max Gazzoni e dei suoi compagni d'avventura. VOTO 7/10 Mauro "Hellvis" |