The Return Of The Black Rose recensione
(www.truemetal.it)

febbraio 2008
The Return Of The Black Rose
Black Rose

2006, Autoprodotto
Hard Rock
Pubblicata in data: 06/02/2008

Ancora un po' di underground tricolore a tutto "hard rock", a significare, se mai fosse necessario, come il tessuto sotterraneo della nostra penisola sia più che mai attivo anche in territori melodici ed elegantemente raffinati.

Edito nel 2006, 'The Return Of The Black Rose' è il primo "vagito" dei bolognesi Black Rose, band H/R che, a dispetto di una esigua produzione in termini discografici, offre una vasta maturità compositiva e profonde doti d'esperienza.
Attivo sin dal lontano 1989, il frontman e leader Max Gazzoni, ha, infatti, una lunga storia da raccontare, fatta di passione per la musica ed amore per il rock, costellata da un grande numero di progetti e da una notevole serie di esibizioni dal vivo, culminate, lo scorso anno, con la possibilità di aprire per Glenn Hughes ed i Moonstone Project durante il mini tour sostenuto nella nostra penisola.
Non da meno, i restanti membri del gruppo, Andrea Lenzi, Roberto Venturi e Francesco Paonessa, dichiarano numerosi trascorsi e ragguardevole competenza, offrendo un curriculum d'assoluto rispetto, confermato da una prova efficace e persuasiva.

Facili ed immediatamente riconoscibili, i punti di riferimento da cui il quartetto felsineo trae la propria ispirazione sono presto detti: Whitesnake "prima maniera", gli immancabili Deep Purple, i fondamentali Led Zeppelin e, più in generale, l'intero universo rock britannico di matrice settantiana, paiono essere il solido fondamento su cui erigere l'intera proposta, innaffiata, come detto, da più che lampanti doti di classe e buon gusto.
Ad attrarre è, non già un prodotto dal profilo professionale e più che accettabile nella forma (non troppo brillanti, tuttavia, produzione e suoni), quanto la qualità del songwriting, per nulla derivativo, che, prendendo spunto da numi tutelari di assoluta grandezza, va ad esprimersi in modo elegante e del tutto proprio.

Esemplificazione di quanto riferito, emerge con fulgida chiarezza da un lotto di brani di notevole spessore: "People Say", "Ride To The Sun", "Streets", "Where Do I Go" e "Dreams" lasciano, infatti, pochi dubbi sulle capacità a livello di composizione e personalità del gruppo, in grado di inanellare una serie di melodie di discreto appeal perennemente in bilico tra stacchi dall'evidente sapore hard rock e situazioni d'atmosfera, in un amalgama che ha poche motivazioni per non essere definita convincente.
Ben riuscita inoltre, la cover di "Looking For Love" dei grandi Whitesnake, traccia (presente nella european version dell'osannato "1987") riproposta con fedeltà e reverenza che, pur fatte le dovute proporzioni, viene mantenuta intatta nel proprio fascino e si rivela ottima al fine di apprezzare le buone doti interpretative di Gazzoni.

Peccato, come già rilevato in precedenza, per la scarsa brillantezza della produzione, elemento tra i pochissimi punti deboli del disco, unitamente ad un soffuso "torpore" che, di quando in quando, sorprende in talune parti un po' prolisse ed eccessivamente ridondanti.

Nulla da aggiungere, quindi.
Con i suoni adeguati alle ambizioni di una proposta di buonissimo valore ed un dinamismo leggermente più accentuato, i Black Rose potranno togliersi grandi soddisfazioni. Le qualità ci sono tutte, la voglia di emergere pure: un paio di aggiustamenti ed avremo una nuova punta di diamante dell'hard rock italico.

Scommettiamo?

Tracklist:

01. Intro
02. Billy
03. People Say
04. Bad News
05. Ride To The Sun
06. Streets
07. Looking For Love
08. Unleashed Dog
09. Dreams
10. Far Away
11. Where Do I Go
12. Never Fall In Love Again

Line Up:

Max Gazzoni - Voce / Chitarra Acustica
Andrea Lenzi - Chitarra
Roberto Venturi - Basso
Francesco Paonessa - Batteria / Percussioni / Tastiere

VOTO 73/100

Fabio Vellata